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Quintosole, così nominato dal 1346, evoca rinascite, albe sublimi, universi sconosciuti. Quintosole è il quartiere su cui si affaccia la Casa di Reclusione Milano Opera.
La compagnia Opera Liquida è, per sua natura, la periferia più lontana ed invisibile. Lo spazio che si vorrebbe dimenticare, ancestralmente doloroso, dove il tempo è sospeso. La responsabilità per noi, che da 13 anni ci concentriamo sul luogo dell’esclusione per antonomasia, è sempre stata la ricerca di bellezza, qualità, rigore artistico.
Opera Liquida è un’associazione, una compagnia teatrale composta da detenuti ed ex detenuti attori, fondata da Ivana Trettel, che lavora da 13 anni con i detenuti di media sicurezza presso la Casa di Reclusione Milano Opera. Attraverso la propria ricerca artistica favorisce l’inclusione sociale, promuove la legalità e previene i comportamenti a rischio nei giovani. Utilizza il palcoscenico come luogo per riflettere e interrogarsi, dentro e fuori il carcere, su temi sociali di attualità portando in scena opere originali che nascono dai testi degli attori detenuti. L’esperienza del teatro unisce reclusi e società in uno spazio di incontro e riflessione che può favorire il cambiamento, il superamento di pregiudizi e luoghi comuni.
2 e 3 dicembre,Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Via Salasco 4, quartiere Porta Romana, Municipio 5
Workshop “Il metodo Opera Liquida: un approccio artistico al teatro in carcere”
Il workshop teorico-pratico sarà condotto da Ivana Trettel, regista del gruppo, insieme a Vittorio Mantovani, ex detenuto attore e poeta e Alex Sanchez, detenuto attore e scrittore. Ribaltare i ruoli e condividere la ricerca realizzata per tanti anni nell’intimità del nostro laboratorio, con persone detenute ed ex detenute nel ruolo attivo di docenti, all’interno della scuola più prestigiosa di Milano, ci appare come un atto rivoluzionario, che può aprire nuove riflessioni anche rispetto al pregiudizio e alle sue ricadute.
3 dicembre, ore 15.00 Teatro della Casa di Reclusione Milano Opera, via Camporgnago 40, quartiere Quintosole, Municipio 5
“Armando, lettere resistenti”, di Armamaxa Teatro
Con Enrico Vezzelli, testi Domenico Ferrari, Rita Pelusio ed Enrico Messina, organizzazione Mary Salvatore, costume Lisa Serio, produzione Armamaxa Teatro, disegno luci e regia Enrico Messina. Età dai 12 anni in su.
Questa storia unisce tre generazioni: il figlio Enrico, il padre Mario e il nonno Armando. Ed è una storia vera che nasce dalle lettere scritte nel 1944 da Mario, appena dodicenne, a suo padre Armando Vezzelli, un maestro di scuola elementare, un intellettuale che durante la guerra scelse di ribellarsi alla dittatura e di organizzare la Resistenza nella sua città, Genova. Per questo andrà incontro all’arresto, alla deportazione e alla morte nel campo di sterminio di Mauthausen. Una narrazione in prima persona, tra immagini che profumano di pane caldo e ricordi d’infanzia, per raccontare l’orrore della guerra e l’ingiustizia della tirannia con la leggerezza, la poesia spiazzante, lo sguardo disincantato e un po’ fuori luogo del clown.
Biglietti 10 euro intero, 8 euro ridotto, in prevendita sul sito www.operaliquida.org Per lo spettacolo in carcere è necessario inviare i dati richiesti almeno tre giorni prima dello spettacolo. In caso di mancata idoneità all’ingresso in istituto, verrà rimborsato il costo del biglietto.
6 dicembre, ore 21.00 PACTA Salone, via Ulisse Dini 7, quartiere Stadera, Municipio 5
21 dicembre, ore 21.00 Campo Teatrale, via Cambiasi 10, quartiere Casoretto, Municipio 3
“Noi guerra! Le meraviglie del nulla” di Opera Liquida
Con i detenuti ed ex detenuti attori e Giulia Marchesi, costumi Salvatore Vignola con Silvia D’Errico e i detenuti costumisti, interventi coreografici Riccardo Olivier/Fattoria Vittadini, progettazione allestimento tecnico Luca De Marinis e Domenico Ferrari, dipartimento tecnico della compagnia Marina Conti e Silvia Laureti, cura del progetto Nicoletta Prevost, montaggio drammaturgico e regia Ivana Trettel.
Lo spettacolo nasce dall’esigenza di confrontarsi con il conflitto. Uno straordinario apporto di linguaggi artistici differenti e complementari, uniti nell’indagine sull’assurdità dell’odio. Un visionario lavoro di drammaturgia collettiva, scritto prima della pandemia, eppure, purtroppo, di assoluta attualità. In scena le sorprendenti opere dalle celebri colate rosse realizzate per Opera Liquida dall’artista cinetico Giovanni Anceschi, insieme a Ivana Trettel, a partire dalle sue “Tavole di possibilità liquide” del 1959. L’impianto drammaturgico alterna la Redazione dell’odio, che distribuisce l’odio alle categorie più paradossali, a una raccolta di meccaniche fisiche ed estetiche, per cercare di comprendere ciò che accade all’essere umano odiato o in lotta contro sé stesso.
Biglietti 10 euro intero, 8 euro ridotto in prevendita sul sito www.operaliquida.org